Enzo Dall’Ara: “Il lirismo astratto dell’arte concreta: Bruto Pomodoro”

In occasione della presentazione delle sue più recenti creazioni orafe, Roberto Fenzl ha organizzato nel suo originale laboratorio, sito in via Bertola 35/37 a Rimini, un’esposizione di opere pittoriche di Bruto Pomodoro. L’artista milanese, cresciuto in un ambiente familiare ricco di coinvolgenti fermenti culturali, svolge invero da tempo un suo personale percorso espressivo basato su un’euritmica scansione delle superfici, modulate secondo una netta formulazione astratto-geometrica. I dipinti si informano ad un’emozionale stesura cromatica, strutturata sulla meditazione di toni in progressione di luce ed ombra, con pregevoli passaggi chiaroscurali, e sull’equilibrio armonico di timbri nitidi che definiscono una successione segmentarla di tarsie euclidee.

L’impianto compositivo, da sottesi sfondi a proiezione monocromatica, evolve sul divenire di linee spezzate e incidenti, implicanti un’affermazione di piani geometrici, talora istruiti, da vellutati transiti sfumati, alla definizione volumetrica della terza dimensione. Il linearismo matematico delle opere viene sovente stemprato da nuclei di brani pittorici in cui l’andamento curvilineo diventa protagonista di un’enunciazione di suggeriti e metaforici elementi tangenti l’universo criptico di cellule biologiche. La presenza iconica di forme ovoidali restituisce alla mente una disamina scientifica ed intellettuale sull’origine e sull’evoluzione della vita, in una proposizione estetica di profonda e calibrata caratura espressiva. Tali ipotetiche entità embrionali conferiscono alle tele quel respiro di libertà grafica e creativa che si coniuga, in interagente meta simbiotica, con la rigorosa serietà dei ritmi geometrici. L’artificio ottico realizzato con il colore si avvale di successivi passaggi di scale cromatiche e di palingenetiche tonalità addotte da numerose velature che, nella perspicua complessità dell’opera, inducono ad un’astrazione eminentemente lirica. Se talora si avverte quasi una compressione del tema, per consecutiva frammentazione di geometrie, non va elusa, comunque, la diffusa percezione visiva di una tensione alla liberazione delle regole costrittive della scienza matematica. I dipinti, sovente a tecnica mista o a tempera all’uovo, utilizzata per la sua affinità con l’olio, vanno via via definendo una dimensione di profondità a piani successivi che vivono ancor più su gradienti di luce quando essi sono elaborati proprio con l’olio ad acqua, dilatando un’immagine espressamente rivolta alla speculazione artistica di Klee.

L’analisi lessicale di Bruto Pomodoro, sensibile all’iter creativo di Novelli, effonde i valori di una poetica che, nel suo fluire semantico, appare vibrante sulle cadenzate onde della memoria e sulle musicali architetture del sogno. L’astrazione geometrica dell’artista è una fulgida attestazione, in chiave di originale e moderna poiesis, di quell’“arte concreta” che ebbe in Max Bill uno dei suoi massimi promotori. La mostra riminese si compone di 17 dipinti, di un’opera serigrafica e di una scultura bronzea su supporto marmoreo, che – in una raffinata modulazione plastica – è testimonianza tridimensionale dell’itinerario tematico e stilistico evidenziato dalle creazioni pittoriche.

 

in: Corriere Romagna – Cultura e spettacoli (pag. 31) – 17 Dicembre 2000