Francesca Della Monica: “Il cammino dell’Archetipo”

Ci sono forme d’arte che non parlano per emozioni e celano, senza volerlo, la poetica che li origina. Come un uomo schivo, che non ama parlare di sé, che rifugge da ogni compiacimento estetico e si concentra sul significato del suo cammino.

Nato come biologo, poi disegnatore scientifico, l’artista traspone nel suo dipingere un concretiamo che si realizza nella costruzione di equilibri essenziali nel rapporto tra forma e contenuto.Geometria e arte si incontrano in un’insolita alchimia, dove il rigore convive con la forza dei colori, la matematica dello spazio sposa la traslitterazione delle forme. Al centro della riflessione, l’archetipo; simbolo primordiale della vita e origine ancestrale dell’uomo.

Le opere di Bruto Pomodoro sono spazi di silenzio, abitati da forme composite di linee e colori disposti nello spazio con precisione e nitore, che supportano e integrano la figura archetipale, epicentro di ogni meditazione artistica.
I quadrati si risolvono in motivi ora centripeti ora centrifughi, a rendere il dinamismo del movimento intrinseco al cambiamento.Presenza rassicurante, premonitrice di eventi e speranze, è l’uovo o il suo contenuto. Figlio dell’archetipo e origine dello stesso, luogo del materiale genetico e sua espressione vitale.

Due soggetti, dunque, dialogano, rimandando l’uno all’altro in un gioco che allude ad un senso dell’uomo da indagare, ad un tempo sospeso in cui passato e futuro si azzerano, si sovrappongono, in una sintesi antropologica che solo il simbolo e la linea possono rendere. E’ questa l’astrazione narrativa.
L’artista racconta l’infinita potenzialità morfologica del vivente attraverso forme elementari che non vogliono fornire risposte o dichiarare verità, ma solo richiamare un concetto di esistenza in continua evoluzione, nella sua matrice terrena e nell’essenza spirituale che racchiude.

Cornici e riquadri sono parte essenziale del valore semantico di ciascuna opera; dividono, ma non sono gabbie; delimitano i racconti che gli spazi esprimono e si offrono come ancoraggi, a fissare certezze all’interno del continuo variare.

L’archetipo viaggia in quadrati, cerchi, rettangoli; lo spazio, quasi rarefatto, circoscrive e rimarca la natura dei suoi soggetti, scandisce i tempi di un racconto ermetico. Voci diverse e distinte parlano il linguaggio di linee e cerchi, in un concerto di bicromatismi e geometrie ardite che, all’unisono, mutano in composizioni liriche.

L’arte di Bruto Pomodoro è un magico incontro tra scienza e arte, poetica espressione della comune origine di ciascun essere vivente. L’arte si cela in ogni forma terrena ed è mistero, attesa, miracolo; e la natura, che l’artista condensa nell’espressione definitiva dell’archetipo, sintesi dell’infinita varietà fenomenologia dell’esistenza, è scrigno dell’infinito.

All’estremo opposto dell’Action Painting, dove il “gesto” spontaneo e non pensato conduce e crea, l’arte di Pomodoro esclude l’improvvisazione e ogni scelta nasce dallo studio profondo di codici e linguaggi; dall’osservazione meditativa della realtà naturale e del suo evolvere.

Francesca Della Monica
Dal catalogo “Percorsi d’arte 2004”, Ed. MindShare