Genesi di una Mater

Opera monumentale in ferro e pietra arenaria per la città di Furnari

La nascita di questa Mater in ferro nasce dall’incontro, promosso da Saverio Pugliatti, fra l’artista e i componenti dell’associazione Fabbri d’Arte nella primavera del 2012 a San Marco d’Alunzio, in Sicilia. Nonostante Pomodoro intuisse la difficoltà di realizzazione di un’opera tridimensionale così complessa, gli artigiani forgiatori – coordinati da Nino Crisafulli e Fabio Pilato – hanno prontamente raccolto la sfida, cimentandosi con impegno, creatività e passione alla realizzazione dell’opera monumentale, partendo dal bozzetto che Pomodoro aveva lasciato loro.

Con l’impiego di 4000 metri di tondino in ferro da 6 millimetri é stato creato lo scheletro strutturale, su cui é stato colato successivamente il ferro fuso, attraverso la tecnica innovativa dell’esofusione, per la prima volta in Italia applicata alla scultura.

Terminata l’opera, per le cui dimensioni monumentali (cm 170 x 150 x 40) sono stati impiegati 895 kg di ferro, lo scultore, da sempre legato alla Sicilia, ha deciso di donarla al Comune di Furnari, antica cittadina siciliana situata fra Tindari e Milazzo, dove risiede il laboratorio di Nino Crisafulli.

Dopo aver scelto un appropriato basamento – un blocco grezzo di pietra arenaria – e deciso di comune accordo con il Sindaco di Furnari, l’avvocato Mario Foti, il sito di collocazione, posto di fronte alla facciata dello storico Palazzo Marziani appena restaurato, l’opera Mater è stata consegnata alla popolazione il 4 Settembre 2014.

La scultura (le cui dimensioni finali sono di cm 250 x 150 x 80) è stata concepita come una Pietà laica: una madre che, avviando un muto, intenso colloquio di sguardi col figlio morto, adagiato sul grembo, sembra cullarlo per l’ultima volta. Un monumento al dolore femminile che riesce ad assumere un significato più ampio e meno drammatico, quello della Mater che dà origine alla vita.